Vi racconto brevemente come, in genere, ho affrontato le sessioni di esame durante il mio percorso di studi.
Queste poche righe riguardano la mia personale esperienza in università. Credo che non ci sia un metodo “corretto” o “sbagliato” per studiare, quanto una serie di innumerevoli tentativi per trovare il giusto equilibrio tra il tempo dedicato a frequentare le lezioni (il mio corso di studi prevedeva sempre 10 ore al giorno di lezioni per 5 giorni a settimana), studiare, ripassare e anche… riposare!Quasi tutte le mie materie comprendevano due parti: una scritta/progettuale e un’altra orale. Passo dopo passo, tutto è andato per il verso giusto.Passo n.1: seguire le lezioni, prima di ogni altro tipo di consiglio, trucco, preghiera o rito tribale che si possa fare in vista di un esame particolarmente difficile di Ingegneria (penso ad Analisi, Tecnica delle Costruzioni o Fisica Tecnica). Non si tratta di timbrare un cartellino (la frequenza il più delle volte è obbligatoria), ma di iniziare un percorso graduale di conoscenza e approfondimento che, poco per volta, ci conduce all’esame finale. A lezione si capisce innanzitutto di che pasta è fatto il prof., si conoscono colleghi con cui poter studiare, si comprende la mole di studio che ci aspetta, si possono far domande e, soprattutto, si possono prendere appunti utilissimi per il ripasso finale. In realtà, con qualche integrazione e approfondimento, ammetto di avere tante volte sostituito i libri con i miei appunti.Passo n.2: prendere appunti con carta e penna. Per me è stato fondamentale!
Nel nostro corso era molto raro vedere qualcuno prendere appunti al pc o registrare le lezioni per sbobinarle. Per due ragioni: non c’era tempo di sbobinare le lezioni a casa (salvo rinunciare a dormire la notte) e cercare di trascrivere al pc in diretta formule, equazioni o disegni tecnici era pressoché una missione impossibile. Personalmente, avevo un ordine tutto mio che mi ha accompagnato fino all’ultimo anno di università, fatto di titoli, sottotitoli, paragrafi e frasi semplici. Quando seguivo le lezioni immaginavo sempre di stare scrivendo per un collega assente quel giorno. Mi domandavo se, leggendo i miei appunti, avrebbe capito i concetti principali spiegati dal prof. Negli anni, ho sempre più usato colori ed evidenziatori per memorizzare, anche visivamente, certi passaggi. I colori hanno assunto poi dei significati precisi (rosso “importante”, verde “meno importante”, blu “formule”, rosa “non ho capito niente”, etc.) … Via libera alla fantasia! Scrivere a lezione mi aiutava a seguirle con meno distrazione e a risparmiare tempo nello studio finale.Passo n.3: studiare. Gli appunti chiaramente non risolvono tutti i problemi.
Molte materie di Ingegneria hanno bisogno di tanto esercizio, studio, memorizzazione e ripetizione. Non sempre è stato semplice seguire contemporaneamente le lezioni e avere il tempo per studiare. Superare lo scritto di una materia è sempre una grande scommessa per cui, senza indugio, buttatevi a capofitto con esercizi e prove scritte degli anni precedenti. Una delle cose più importanti e formative per me è stato il lavoro di gruppo. Studiate con i colleghi con cui vi trovate più in sintonia, non restate trincerati a casa durante l’anno! Ogni momento era buono per me per un confronto o per fare un esercizio nuovo. A casa era ammesso stare solo durante gli ultimi giorni prima di un esame perché ritenevo necessario far sedimentare le cose e ripetere a voce alta di fronte ad un peluche per accorgermi, da sola, a che punto della preparazione fossi arrivata. Fate in modo che ogni cosa che ripetete o scrivete abbia un senso logico, che sia il frutto di un vostro ragionamento e non solo di una buona memoria. I prof, quelli intelligenti, vogliono ascoltare gente pensante ad un esame e non dei pappagalli!
Studio serale o no? Ho sempre studiato la sera quando ne avevo le energie e, se studiavo con colleghi, il lavoro era sicuramente facilitato.
Notte prima degli esami? Al di là di rievocare il titolo di un film, non ho mai studiato la sera prima di un esame… “quel che è fatto è fatto”, mi sono sempre detta!
Più esami in date vicine? Nessuno ancora ci ha dato il dono dell’ubiquità ma, in parte, possiamo rimediare usando ordine e ragionevolezza. Date delle priorità ai vari esami, facendo un calendario molto prima dell’inizio della sessione e cercando di organizzare il vostro lavoro con i colleghi con i quali avete deciso di studiare alcune materie. Nel nostro corso esistono diverse materie progettuali che “costringono”, il più delle volte, a sostenere l’esame in gruppo. Quindi siate sinceri e responsabili con i tempi e le consegne… è un esercizio che vi tornerà utile anche in futuro!Passo n.4: riposo. Proprio durante i momenti che precedevano un mio esame, preferivo concedermi del tempo per una breve passeggiata o per ascoltare un po’ di musica. Pensavo di non essere una macchina “trita materie” per cui, nei momenti di maggiore stress, obbligavo me stessa e i miei colleghi a fare anche solo cinque minuti di pausa… senza esagerare!Capisco che il metodo di studio è una cosa che si affina cammin facendo, ognuno a suo modo e secondo le proprie inclinazioni, a volte sbagliando e cambiando strada. Ma credo che tutto questo faccia parte della grande avventura che è l’università!In bocca al lupo a tutti!