“In questo mondo si parla troppo.
Bisogna vedere, vedere e commuoversi. Perché il fare non basta, stanca. Invece il guardare ti commuove e ti muove senza sosta.”
Questa frase di una semplice infermiera ugandese che, insieme al suo equipe, accoglie e si prende cura di donne malate di hiv e dei loro bimbi, in un lavoro “senza sosta”, contiene secondo me un segreto da scoprire e riscoprire.
Un segreto che è anche il motore, della vita e quindi del lavoro, del mio bel lavoro. Diciamo ne è il punto di partenza: guardare. Dallo stupore per l’originalità e per la ricchezza di chi e di cosa ci sta attorno scaturisce la voglia di conoscere e di condividere, il desiderio di imparare e di chiedere, l’energia di costruire e di agire, nasce il più bel fare!
E visto che dal guardare di domande ne nascono tante, voglio ancora citare le parole di un giovane ricercatore in astrofisica ascoltate al Meeting di Rimini (luogo di questa foto!), come invito: “Non dobbiamo avere paura di avere delle domande, di perdere dei pezzi se seguiamo un particolare preciso, di chiudere le nostre domande prima di averle affrontare e di aver esplorato diverse possibilità con queste domande aperte. Non è un problema! Se le domande continuano a seguirci piano piano la risposta arriverà!”Alessandra, Responsabile Formativo di Community Camplus Lingotto, #HumansOfCamplusPh. Andjela Varagic