Che Firenze sia la dimora dell'arte rinascimentale è noto a tutti. E anche la sua immensa bellezza è innegabile. Ma il suo fascino basta per renderla la città giusta in cui abitare?
Andare a vivere lontano da casa per coronare il proprio sogno
… è un mix di emozioni: felicità ed euforia per la nuova esperienza, ma anche magone per quello che si lascia. Trasferirsi per studiare è tra i modi più comuni e facili – pensavo – di diventare indipendenti.
Come qualsiasi situazione nella vita, non è tutto solo rose e fiori. Così non è stato per me perlomeno.
Sono arrivata in questa città rapidamente, così tanto che, all’inizio, non riuscivo a capire nemmeno cosa mi circondasse.
L’adrenalina del principio mi ha presentato tutto in maniera ottima, insuperabile. Come se fino a quel momento avessi vissuto in un paese spoglio e privo di tutto e poi avessi finalmente avuto la fortuna di vedere il mondo.
Sfortunatamente però la carica del primo momento è andata via via scemando tanto da consentirmi di vedere anche gli aspetti negativi di Firenze. Sicuramente qualcuno ne ha, come ogni città del resto, ma in quel momento erano diventati un tormento per me; gli unici dettagli che riuscivo a percepire.
Eppure, non poteva essere solo ricca di aspetti negativi, perché…
Quello che mi aveva ammaliato in un primo momento esisteva e dovevo ritrovarlo.
Partiamo dal presupposto che non è stato facile, assolutamente. Ma senza l’aiuto delle persone che mi circondavano – che oggi posso chiamare amici – sicuramente sarebbe stato impossibile.
Ho incominciato a frequentare la città con tutti i ragazzi con cui vivo in Camplus e con cui condivido gran parte del mio tempo. Mi sono fatta guidare nei loro posti preferiti e, così, ho scoperto i miei.
Un tramonto in cortile con gli altri mi ha alleggerito l’anima più volte. Come una camminata tra i vicoli del centro storico, senza una meta, a scorgere i più disparati cartelli stradali personalizzati – tra i miei preferiti: il divieto con la raffigurazione del piccione all’inizio di via Torta in Santa Croce, il divieto di sosta sciolto in via San Niccolò (direzione Piazzale Michelangelo) e quello di pac-man in 1 Lungarno degli Acciaiuoli (di fronte l’inizio di Ponte Vecchio) – o una visita ad una delle innumerevoli chiese ricche di arte che può essere ammirata se non si riesce ad andare nei musei; una fra tutte la Basilica di Santa Trinita con la sua cripta accessibile, piena di quadri che lasciano senza parole (piazza Santa Trinita) o la Basilica di Santo Spirito (piazza Santo Spirito), progettata da Brunelleschi, che possiede il Crocifisso ligneo di Michelangelo.
Certo è che se si ha del tempo un salto ai musei è d’obbligo! D’altronde il Museo degli Uffizi è la casa della Primavera e la Nascita di Venere di Botticelli, il Bacco e Medusa di Caravaggio, l’Adorazione dei Magi di Da Vinci, il Tondo Doni di Raffaello e innumerevoli altri. Così come alla Galleria dell’Accademia va ammirato il David di Michelangelo, che lascia senza fiato dalla sua maestosità. Prendere i biglietti online farà saltare la fila e, in più, ogni prima domenica del mese l’accesso ai musei è gratuito per tutti!
Ultimamente mi piace camminare da sola per le stradine di Firenze
… e, in realtà, quando sono in compagnia, è come se quasi mi disturbasse non poter scorgere tutti i minimi dettagli che possiede: la raffigurazione di Dante sul lastricato davanti la sua casa, oggi divenuta museo (via Santa Margherita 1); le buchette del vino, tipiche della Firenze rinascimentale, permettevano di vendere il vino direttamente in strada (le meglio conservate sono in via del Sole e via del Giglio); il Bacchino malato di Caravaggio rivisitato in epoca moderna (via della Ninna – alle spalle di Palazzo Vecchio), un ritratto di Mozart in chiave moderna e tante altre chicche che la città nasconde e che solo gli attenti osservatori possono notare!
Passando di sfuggita da quel che parrebbe nulla e invece nasconde una rarità
I consigli più utili che posso offrire per scoprire Firenze in tutte le sue forme sono di non fermarsi solo all’apparenza, passando di sfuggita da quel che parrebbe nulla e invece nasconde sicuro una rarità e l’altro è sicuramente di dirigersi a Piazzale Michelangelo per godere di una delle viste più mozzafiato che potrete vedere! La strada è lunga e stancante per la sua salita, ma una volta arrivati in cima sarete ripagati di tutto lo sforzo. Dopo esservi rilassati e aver goduto del panorama, tornate al centro città passando per i gradini che vi dirigeranno a Porta San Niccolò. La vista durante il tragitto è veramente magnifica: la Cupola e il Campanile si scorgono tramite i rami degli alberi e, se di sera, saranno illuminate dalle luci della città. È proprio questo il luogo dove mi rifugio per trovare la pace che, nei momenti di forte tensione, perdo. La tranquillità del posto e la bellezza dello sfondo mi allietano l’anima prima di ritornare alla vita quotidiana.
Ogni tanto mi fermo a riflettere su cosa sarebbe stato…
… se Camplus non fosse stata la mia seconda casa. Cosa avrei fatto se altri cinquanta ragazzi come me non mi avessero incentivato a ritrovare la luce che Firenze possiede e che spesso va solo scorta. Ad oggi non ho una risposta e forse non la cerco nemmeno più!
Sono e sarò sempre grata a questa avventura per tutto l’amore che mi ha fatto e continua a farmi incontrare e per le braccia che mi hanno stretta quando mi sentivo fuori luogo e troppo lontana da casa.
Articolo a cura di Paola Cosentino (Camplus Firenze)