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Quando ti laurei?

Tra le domande scomode più ricorrenti all’università, questa vince a mani basse.
Spesso arriva sotto forma di:
“Ma quindi sei fuoricorso?”
“Hai dato quegli esami pesantissimi?”
“Quanti CFU ti mancano?”
Dietro l’apparente innocenza, c’è una pressione non da poco: nessuno vuole sentirsi come se la propria vita fosse programmata da un cronometro. I tempi universitari sono diversi per tutti e non è un countdown a definire il valore di un percorso.
E comunque, se non hai passato un esame e ti senti troppo indietro, magari questo articolo può fare al caso tuo.

Cosa farai dopo la laurea?

La versione evoluta di “quando ti laurei”, conosciuta anche come:
“Ok, ma poi?”
“Hai pensato che l’intelligenza artificiale potrebbe rubarti il lavoro?”
“Ma riuscirai a mantenerti con questo?”
È curioso come nessuno sappia cosa farà tra un mese, ma tutti si sentano autorizzati a chiederti del tuo futuro a lungo termine. Se ti senti un po’ nel panico quando arriva questa domanda, sappi che non sei solo: è normale non avere ancora tutto chiaro.

Ma sei sicuro sia la scelta giusta?

Come se decidere non fosse già abbastanza difficile, ecco che una volta presa una direzione arrivano puntuali le domande che insinuano i dubbi:
“Fossi in te non lo farei”
“Hai valutato tutte le alternative?”
“Ma non era meglio altro?”
Ma la verità è che non esiste una scelta giusta per tutti, e trovare la propria strada richiede tempo, errori e aggiustamenti.

Ma ti trovi bene lontano da casa?

Questa è la categoria premium delle domande scomode e la sblocchi da fuorisede. Segue spesso l’iconica osservazione:
“Non facevi prima a rimanere in città?”
Come se lasciare famiglia, amici e comfort fosse stato un capriccio.
In realtà, trasferirsi per studiare è una scelta coraggiosa, spesso necessaria. E non sempre facile da spiegare.

4 Consigli di sopravvivenza alle domande scomode

Il rischio più grande delle domande scomode è cadere in un imbarazzantissimo silenzio con uno sguardo perso nel vuoto. E io non vorrei mai che la tua quindicesima portata al cenone di natale venisse rovinata da un momento del genere.
Quindi, ti lascio una lista di tecniche comunicative per rispondere con stile a queste domande, leggi con attenzione e fanne buon uso!

Sopravvivere alle domande scomode

1 Tecnica del rilancio curioso

Quando ricevi una delle tante domande scomode, prova a rispondere con una domanda a tua volta.
Questo sposta l’attenzione sull’interlocutore e crea un dialogo più equilibrato. Ad esempio: “È interessante che me lo chiedi, tu come hai affrontato situazioni simili?”

2 Tecnica dell’ironia soft

L’ironia è un ottimo modo per stemperare la tensione senza sembrare evasivi.
Una battuta leggera può alleggerire la conversazione e mostrare che sai gestire la situazione con umorismo, ad esempio: “Se potessi rispondere con certezza, sarei già al lavoro!”

3 Tecnica del diplomatico evasivo

Non tutte le domande scomode richiedono una risposta dettagliata. Puoi rispondere con gentilezza ma senza entrare troppo nel personale, mantenendo il controllo della conversazione.
Ad esempio: “Sto ancora valutando tutte le opzioni, grazie per l’interesse!”

4 Comunicazione assertiva

In generale, la comunicazione assertiva è ciò di cui hai bisogno in queste situazioni. Si tratta di uno stile comunicativo chiaro, diretto e rispettoso, che permette di esprimere opinioni, emozioni e bisogni senza aggressività, manipolazione o sottomissione, favorendo relazioni equilibrate.
QUI trovi un articolo pratico per allenarti con 6 esercizi per l’assertività!

Reminder: non devi avere tutte le risposte

Il consiglio più prezioso che voglio condividere con te è: non c’è niente di male a non avere tutte le risposte. Sei all’università, la tua esperienza è unica e in continua evoluzione. Anche quando ti sembra che tutti vadano più veloci di te, che abbiano le risposte a tutte le domande, non è così, siamo tutti sulla stessa barca.

Conclusione

Quindi, spero davvero che tu abbia potuto leggere questo articolo prima della cena di natale e che potrai goderti il momento nella massima tranquillità.
Prima di lasciarti andare però vorrei condividere con te un saggio consiglio di vita, da ventenne a ventenne.

Le domande scomode forse sono scomode perché ci costringono a riflettere su ciò che veramente conta per noi. Imparare a rispondere è anche un modo per conoscersi meglio.
E conoscersi è il primo passo per prendere decisioni giuste per il nostro futuro.

Presto pubblicheremo un nuovo articolo sulla self-awareness: scopriremo come valorizzare i punti di forza e riconoscere le debolezze. Continua a seguirci per non perderlo!

Nel frattempo, ti lascio qui altri articoli con consigli di sopravvivenza per universitari!
7 consigli per sopravvivere alla sessione estiva
10 consigli per preparare un esame difficile
Problemi e soluzione da fuoriesce a fuorisede

Articolo scritto da Sabrina Stortini, studente di Camplus Lambrate, Milano

Domande scomode per università: 4 consigli di sopravvivenza