L’esistenza umana. Un’amicizia inesauribile.
Era questo il tema del Meeting di Rimini di quest’anno: l’amicizia. Cos’è questa grande sconosciuta? Gli
incontri e le mostre dell’evento hanno provato a dare una risposta a questa domanda che da secoli l’uomo si
pone ininterrottamente.
Ma c’è veramente una risposta univoca? Forse no. O forse sì.
Se si ponesse la domanda agli studenti Camplus che quest’anno hanno partecipato al Meeting, probabilmente risponderebbero di sì. O comunque direbbero di aver trovato qualcosa di molto simile all’amicizia. Sin da subito, infatti, sono entrati tutti in perfetta sintonia, condividendo le gioie e i dolori (soprattutto alla schiena…) dell’esperienza, molto stimolante, di guide alla mostra "La grande inquietudine: Péguy e la città armoniosa.
Una settimana intera trascorsa in fiera a esporre la filosofia di Péguy ai visitatori o a visitare il resto degli
eventi e delle mostre in programma. Fra questi, la mostra "Da solo non basto", allestita grazie alle testimonianzedi alcuni ragazzi di Kayros, è stata quella che più ha colpito gli studenti Camplus. Ognuno di loro ha percepito
la sofferenza e poi la speranza di quei ragazzi, che hanno capito che anche per loro è possibile sognare. Le loro storie hanno colpito e commosso tutti gli studenti Camplus, tanto da suscitare in loro il desiderio di fare qualcosa di simile nelle proprie città, perché c’è sempre un kaíros, un “momento opportuno” per fare del bene
al prossimo.
Il clima di coesione, di complicità che si creava durante le giornate in fiera si manteneva anche a cena. Lunghe
e squisitissime cene a tema Romagna con tutto lo staff Camplus. Il clima che si creava attorno a quelle lunghe
tavolate era così sereno e coinvolgente da far sì che nessuno si sentisse escluso. Sembrava che ci si conoscesse da tempo, invece provenivano tutti da città diverse, portandosi dietro storie di vita differenti. Durante quelle cene i ritardi, gli imprevisti, la stanchezza (le guide ricorderanno il loro mal di schiena a vita!) della giornata sparivano nel nulla.
E dopo cena, la sera, si andava tutti insieme in spiaggia a cantare a squarciagola, tanto non importava se si stonava, bastava stare insieme. La risacca del mare, le luci di Rimini in lontananza e il suono leggero della chitarra. Tutto bastava a scacciare la stanchezza della giornata.
Una sorta di sogno, da cui forse è stato difficile risvegliarsi.
Maria Francesca Mortellaro
Studentessa Camplus Bononia